Con un comunicato rilasciato ieri (05.03.2010), il Consiglio Federale ha approvato i controlli alle frontiere introdotti dall'Italia per questo terzo Scudo Fiscale, ribadendo che i Fiscovelox non vìolano le regole del trattato di Schengen, esaminando la conformità di questi sistemi su richiesta del Governo Ticinese. Così facendo Berna pensa di farci credere di prendere in seria considerazione il Canton Ticino? Il Consiglio Federale, con la nomina di Renzo Respini, quale consulente politico nelle questioni fiscali con l'Italia, si è messo il cuore in pace e pensa che sia tutto finito qui? A voi la risposta...!!! Prima di vedere il breve video, vi invito a leggere la lettera di risposta del Consiglio Federale al Consiglio di Stato a Bellinzona.
Rapporti Svizzera-Italia – Scudo fiscale
Egregio signor Presidente del Consiglio di Stato, Gentili signore e egregi signori Consiglieri di Stato, facciamo riferimento alla vostra lettera del 12 gennaio 2010, la quale ha ritenuto la nostra attenzione e ci pregiamo di rispondere quanto segue. Come da voi ricordato, il Governo italiano ha recentemente deciso la proroga dell’amnistia fiscale (scudo fiscale) decretata lo scorso anno. Sia lo scudo fiscale sia la sua proroga, rappresentano delle scelte che, nonostante provochino delle chiare conseguenze negative per la piazza finanziaria svizzera e – in particolar modo – ticinese, la Svizzera ha deciso di non contestare, trattandosi di provvedimenti che rientrano nel quadro della sovranità nazionale italiana e in quello dell’applicazione della sua legislazione interna. Ciononostante, sin dal momento dell’introduzione da parte dell’Italia dello scudo fiscale, il Consiglio Federale e l’amministrazione federale hanno continuato ad operare, innanzitutto, al fine di reagire agli attacchi ingiustificati rivolti contro la piazza finanziaria elvetica. Essi hanno altresì cercato di assicurare una corretta
comunicazione in merito alla manovra italiana, stigmatizzando segnatamente i metodi utilizzati dalle autorità italiane per mettere sotto pressione i clienti degli istituti bancari svizzeri e l’informazione tendenziosa divulgata da numerosi media della Penisola. Oltre i messaggi di dialogo e, giova ricordarlo, di malcontento trasmessi da alcuni Consiglieri federali ai loro omologhi italiani e gli incontri avuti dal capo del Dipartimento delle Finanze Hans-Rudolf Merz con una delegazione di banchieri ticinesi e con alcuni rappresentanti del vostro Consiglio di Stato, diverse misure puntuali sono state prese per poter meglio valutare la situazione e trovare delle soluzioni. Tra i provvedimenti presi dal capo del Dipartimento delle finanze, si possono ricordare la nomina del signor Renzo Respini quale consigliere politico incaricato delle questioni fiscali concernenti l’Italia, la costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale, nel quale, come da voi richiesto, è stato inserito un vostro rappresentante, incaricato di elaborare una strategia per mitigare le relazioni di politica fiscale con l'Italia e di esaminare altre misure utili, così come la sospensione dei negoziati concernenti la revisione della convenzione contro le doppie imposizioni tra i due Paesi. In particolare, quest’ultima misura ha fatto seguito alla perquisizione da parte delle autorità fiscali italiane delle succursali in Italia di istituti bancari svizzeri. Questa operazione effettuata dall’Italia è stata infatti percepita come un ulteriore attacco agli interessi svizzeri e ha inoltre spinto il Consiglio Federale a convocare l’ambasciatore italiano perché spiegasse questa ulteriore offensiva e per informarlo del nostro malcontento. Nell’applicazione della legge federale riguardante le misure per la salvaguardia della sicurezza interna, la Confederazione ha adottato ulteriori provvedimenti per migliorare l’individuazione tempestiva e la difesa contro eventuali attività di spionaggio da parte di organi italiani contro cittadini italiani sul territorio svizzero. Uno dei sistemi adottati dall’autorità fiscale italiana per affiancare allo scudo fiscale una maggiore pressione sui propri contribuenti è stato l’utilizzo di strumenti di controllo collocati presso le frontiere (comunemente chiamati Fiscovelox). La questione della conformità dell’uso di questi apparecchi con l’acquis di Schengen è stata analizzata nell’ambito del precitato gruppo di lavoro. Secondo la valutazione fatta, occorre rilevare che dette misure non sono da qualificare quali misure di polizia che violano l’acquis di Schengen e rispettano dunque l’articolo 21 del Regolamento CE n. 562/2006 del 15 marzo 2006 (codice frontiere Schengen). In pratica, le misure adottate dall’autorità fiscale italiana non hanno chiaramente uno scopo di polizia degli stranieri e non hanno un effetto equivalente a quello delle verifiche di frontiera legate a questo scopo (cfr. articolo 2 cifre 9 a 11 del codice frontiere Schengen). Il Consiglio federale è consapevole delle difficoltà che lo scudo fiscale ha generato per la piazza finanziaria svizzera e, soprattutto, per quella ticinese e dell’attuale situazione critica che si è creata tra la Svizzera e l’Italia in materia fiscale. Per questo abbiamo elaborato una soluzione globale che comporta più punti e alcune chiare condizioni. Si tratta di una soluzione misurata e che dovrebbe aiutare a ristabilire buone relazioni tra i due Paesi in questo ambito. Naturalmente, la strategia prevista necessita che un dialogo sulle questioni ancora aperte possa essere iniziato entro breve e in un clima sereno. Allo stato attuale dei rapporti fra i due Paesi, occorre pertanto che la natura dei passi intrapresi e i contenuti della proposta svizzera restino per il momento confidenziali. La Svizzera manterrà la sua posizione in modo fermo, ma senza alcuna ostilità nei confronti dell’Italia. Sperando di avere risposto alle vostre attese, cogliamo l’occasione per esprimervi i sensi della nostra massima stima.
comunicazione in merito alla manovra italiana, stigmatizzando segnatamente i metodi utilizzati dalle autorità italiane per mettere sotto pressione i clienti degli istituti bancari svizzeri e l’informazione tendenziosa divulgata da numerosi media della Penisola. Oltre i messaggi di dialogo e, giova ricordarlo, di malcontento trasmessi da alcuni Consiglieri federali ai loro omologhi italiani e gli incontri avuti dal capo del Dipartimento delle Finanze Hans-Rudolf Merz con una delegazione di banchieri ticinesi e con alcuni rappresentanti del vostro Consiglio di Stato, diverse misure puntuali sono state prese per poter meglio valutare la situazione e trovare delle soluzioni. Tra i provvedimenti presi dal capo del Dipartimento delle finanze, si possono ricordare la nomina del signor Renzo Respini quale consigliere politico incaricato delle questioni fiscali concernenti l’Italia, la costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale, nel quale, come da voi richiesto, è stato inserito un vostro rappresentante, incaricato di elaborare una strategia per mitigare le relazioni di politica fiscale con l'Italia e di esaminare altre misure utili, così come la sospensione dei negoziati concernenti la revisione della convenzione contro le doppie imposizioni tra i due Paesi. In particolare, quest’ultima misura ha fatto seguito alla perquisizione da parte delle autorità fiscali italiane delle succursali in Italia di istituti bancari svizzeri. Questa operazione effettuata dall’Italia è stata infatti percepita come un ulteriore attacco agli interessi svizzeri e ha inoltre spinto il Consiglio Federale a convocare l’ambasciatore italiano perché spiegasse questa ulteriore offensiva e per informarlo del nostro malcontento. Nell’applicazione della legge federale riguardante le misure per la salvaguardia della sicurezza interna, la Confederazione ha adottato ulteriori provvedimenti per migliorare l’individuazione tempestiva e la difesa contro eventuali attività di spionaggio da parte di organi italiani contro cittadini italiani sul territorio svizzero. Uno dei sistemi adottati dall’autorità fiscale italiana per affiancare allo scudo fiscale una maggiore pressione sui propri contribuenti è stato l’utilizzo di strumenti di controllo collocati presso le frontiere (comunemente chiamati Fiscovelox). La questione della conformità dell’uso di questi apparecchi con l’acquis di Schengen è stata analizzata nell’ambito del precitato gruppo di lavoro. Secondo la valutazione fatta, occorre rilevare che dette misure non sono da qualificare quali misure di polizia che violano l’acquis di Schengen e rispettano dunque l’articolo 21 del Regolamento CE n. 562/2006 del 15 marzo 2006 (codice frontiere Schengen). In pratica, le misure adottate dall’autorità fiscale italiana non hanno chiaramente uno scopo di polizia degli stranieri e non hanno un effetto equivalente a quello delle verifiche di frontiera legate a questo scopo (cfr. articolo 2 cifre 9 a 11 del codice frontiere Schengen). Il Consiglio federale è consapevole delle difficoltà che lo scudo fiscale ha generato per la piazza finanziaria svizzera e, soprattutto, per quella ticinese e dell’attuale situazione critica che si è creata tra la Svizzera e l’Italia in materia fiscale. Per questo abbiamo elaborato una soluzione globale che comporta più punti e alcune chiare condizioni. Si tratta di una soluzione misurata e che dovrebbe aiutare a ristabilire buone relazioni tra i due Paesi in questo ambito. Naturalmente, la strategia prevista necessita che un dialogo sulle questioni ancora aperte possa essere iniziato entro breve e in un clima sereno. Allo stato attuale dei rapporti fra i due Paesi, occorre pertanto che la natura dei passi intrapresi e i contenuti della proposta svizzera restino per il momento confidenziali. La Svizzera manterrà la sua posizione in modo fermo, ma senza alcuna ostilità nei confronti dell’Italia. Sperando di avere risposto alle vostre attese, cogliamo l’occasione per esprimervi i sensi della nostra massima stima.
In nome del Consiglio federale svizzero
Doris Leuthard
La presidente della Confederazione
Corina Casanova
La cancelliera della Confederazione
3 commenti:
... che dire ? un bel NO COMMENT !!!
Fanno ridere... Per Berna il Ticino non è mai esistito!!!
Auguri all'Inter e a tutti gli Interisti!!!
Ciao LeNny ;)
Forza Inter!!!
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