Il tuo titolo è stato il mio commento quand'ho visto la stessa foto da un'altra mia amica blogger... Porella, 'sta qua. Anche se la cosa puzza lontano un miglio di bufala internettara confezionata apposta... :-))))
Da pensionato mi ribello alla bufala! Vista così non è poi tanto male come donna. Magari tanti, ma tanti, anni fa ci ho pomiciato in piedi ballando un liscio in un dancing o in una balera, chi lo sa; oppure è una delle tante che mi sono portato al cinema per poi tentare affondi con mosse e contromosse come una partita a scacchi, che non producevano altro che una gran sudata e niente più. Non erano affatto delle sprovvedute quelle ragazzette lì. Non credo proprio che abbiano fatto un approccio simile davanti al monitor di un PC. Carina però, LeNny.
Ragazzi, sicuramente è una "bufala" ma però è carina e soprattutto rende bene il messaggio: "andate in pensione con dignità".
@Vincenzo Iacoponi:
Sicuramente sei molto ma molto più arzillo della signora ma posso essere indiscreto e chiederti quanti anni hai? In palio c'è il premio come "Lettore veterano del Blog" offerto da Sfrenzy Channel. :P
Te l'avevo già scritto nella mia mail, ma l'hai bucata. Sono nato a Civitavecchia in una notte fredda di febbraio, il 9 di quel mese, nell'anno del Signore 1934. Classe di fil di ferro, LenNny, ma non arrugginito. La signora della foto a occhio mi sembrerebbe qualche anno più giovane di me. Per questo ho scritto che forse me la sono pomiciata in piedi, perché me le sceglievo pischelle: io avevo una ventina d'anni e cercavo le 16-17enni, perché coi ventenni universitari almeno ci uscivano, fino al cinema (la prima delle 14,30 si capisce) errivavano, poi alle 20 tutte a casa. Le strade di Roma sembravano quelle di un paese musulmano: tutti uomini a giocare mapin-mapon; poi tutti al biliardo, poi tutti a cena, poi tutti al bar o al cinema fino a mezzanotte, poi tutti a letto. Capito che vita di merda? Non vi lamentate della vostra. Ancora una: Noi dovevamo fermarle le ragazze per strada, come i banditi nella foresta. Le zozzone arrivavano in tre o quattro, facevano quadrato e tu, se eri solo, non cavavi un ragno dal buco. Si andava sempre in due o tre, facendo piani che nemmeno Napoleone ad Austerlitz aveva fatto. Era carino, però. C'era solo il pericolo per i più timidi di farsi venire un braccio più muscoloso dell'altro, ma chi ci faceva caso, non erano eccezioni, al contrario. Ciao LeNny, stammi allegro, non pensare al gordo.
Tranquillo. :) Anche se a rileggere la nostra lunghissima chat non l'ho trovata... Noto solo che il tuo cuore batte per la Beneamata dal 1946. Comunque poco importa, che dire: complimentoni per il tuo spirito e saggezza. Da oggi diventi il nonnetto del blog, hihihihi. Grande Vincenzo. :)
Certamente la nonnetta deve e vuole continuare a sentirsi importante... però, anche se spiace dirlo, facciamo largo ai giovani disoccupati che certamente hanno più necessità di provare a costruirsi un futuro.
12 commenti:
Ringrazio Mario per la segnalazione. :)
Caspita... Sembra mia nonna sputata. :]
Mi auguro non sia a questi livelli. Poretta. :P
hahahahahahahah. :)
Il tuo titolo è stato il mio commento quand'ho visto la stessa foto da un'altra mia amica blogger... Porella, 'sta qua. Anche se la cosa puzza lontano un miglio di bufala internettara confezionata apposta... :-))))
Oddio, ma ke fa la vecchia?? ahaahahhaa!
Scusate ma sono daccordo con Zio Scriba. Puzza di bufala lontano un miglio.
Da pensionato mi ribello alla bufala!
Vista così non è poi tanto male come donna. Magari tanti, ma tanti, anni fa ci ho pomiciato in piedi ballando un liscio in un dancing o in una balera, chi lo sa; oppure è una delle tante che mi sono portato al cinema per poi tentare affondi con mosse e contromosse come una partita a scacchi, che non producevano altro che una gran sudata e niente più.
Non erano affatto delle sprovvedute quelle ragazzette lì. Non credo proprio che abbiano fatto un approccio simile davanti al monitor di un PC.
Carina però, LeNny.
Ragazzi, sicuramente è una "bufala" ma però è carina e soprattutto rende bene il messaggio: "andate in pensione con dignità".
@Vincenzo Iacoponi:
Sicuramente sei molto ma molto più arzillo della signora ma posso essere indiscreto e chiederti quanti anni hai? In palio c'è il premio come "Lettore veterano del Blog" offerto da Sfrenzy Channel. :P
Te l'avevo già scritto nella mia mail, ma l'hai bucata.
Sono nato a Civitavecchia in una notte fredda di febbraio, il 9 di quel mese, nell'anno del Signore 1934. Classe di fil di ferro, LenNny, ma non arrugginito.
La signora della foto a occhio mi sembrerebbe qualche anno più giovane di me. Per questo ho scritto che forse me la sono pomiciata in piedi, perché me le sceglievo pischelle: io avevo una ventina d'anni e cercavo le 16-17enni, perché coi ventenni universitari almeno ci uscivano, fino al cinema (la prima delle 14,30 si capisce) errivavano, poi alle 20 tutte a casa. Le strade di Roma sembravano quelle di un paese musulmano: tutti uomini a giocare mapin-mapon; poi tutti al biliardo, poi tutti a cena, poi tutti al bar o al cinema fino a mezzanotte, poi tutti a letto.
Capito che vita di merda? Non vi lamentate della vostra.
Ancora una: Noi dovevamo fermarle le ragazze per strada, come i banditi nella foresta. Le zozzone arrivavano in tre o quattro, facevano quadrato e tu, se eri solo, non cavavi un ragno dal buco. Si andava sempre in due o tre, facendo piani che nemmeno Napoleone ad Austerlitz aveva fatto.
Era carino, però.
C'era solo il pericolo per i più timidi di farsi venire un braccio più muscoloso dell'altro, ma chi ci faceva caso, non erano eccezioni, al contrario.
Ciao LeNny, stammi allegro, non pensare al gordo.
@Vincenzo Iacoponi:
Tranquillo. :)
Anche se a rileggere la nostra lunghissima chat non l'ho trovata... Noto solo che il tuo cuore batte per la Beneamata dal 1946. Comunque poco importa, che dire: complimentoni per il tuo spirito e saggezza. Da oggi diventi il nonnetto del blog, hihihihi. Grande Vincenzo. :)
Un saluto.
:)
Certamente la nonnetta deve e vuole continuare a sentirsi importante... però, anche se spiace dirlo, facciamo largo ai giovani disoccupati che certamente hanno più necessità di provare a costruirsi un futuro.
Ciao, Kermit.
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