Esito veramente clamoroso quello della conferenza "Convenzione sul commercio internazionale della specie" a Doha a cui hanno partecipato i 175 paesi firmatari. La proposta statunitense di mettere al bando il commercio di carne, pelli, denti e zampe dell'orso polare è stata bocciata: potrebbe danneggiare l'economia locale ed il commercio delle pelli non rappresenta un'importante minaccia per questi animali, questa la sentenza finale. Gli Stati Uniti, primi sostenitori di questa proposta, affermano che il commercio degli orsi polari va ad aggiungersi alla minaccia del surriscaldamento ambientale e quindi dello scioglimento dei ghiacci, loro habitat naturale, altro fattore importantissimo che contribuisce all'imminente estinzione di questa specie animale. I dati presentati parlano di una popolazione attuale di orsi polari pari a circa 20-25'000 unità, la quale andrebbe a ridursi più di due terzi entro i prossimi 40 anni. Il Canada, con la Norvegia e la Groenlandia si sono uniti e hanno guidato fortemente questa opposizione, ribadendo che il commercio di pelli è una minaccia molto minima e la caccia rappresenta la loro storia ed è essenziale per la loro economia. Frank Pokiak, un leader inuit canadese, sostiene che la caccia avviene con modalità sostenibili, avendo cura della terra, degli animali, piante, fauna e che continuerà con o senza un divieto internazionale. Pokiak aggiunge che senza gli orsi polari, noi non esisteremmo neppure. Io aggiungo: senza parole!
Ammiriamo queste splendide creature
1 commenti:
E' davvero indecente che venga ancora approvata una cosa come la caccia! Per di più contro animali che sono in via di estinzione. La stupidità umana non avrà mai fine!
Un saluto, Vincenzo.
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