sabato 2 gennaio 2010

Giuliano Bignasca - «Questa Svizzera è un Paese di masochisti…»

Dal suo "MattinOnline" il buon Giuliano Bignasca si fa sentire con una riflessione sui 396 nuovi testi di legge con valore sul territorio della Confederazione. Come dargli torto? Voi cosa ne pensate?

Avete letto benissimo. Da ieri, 1° gennaio 2010, addosso al cittadino svizzero si è riversata un’ondata di leggi e normative diverse che i burocrati chiamano “disposizioni” e la cui vera natura si esprime in due soli scopi: togliere un altro pezzo di libertà individuale ed incassare più soldi per opprimere il cittadino con altre leggi e con altre normative. 396 tra codici, codicilli, postille e soprattutto imposizioni, altrimenti note come prelievi a spron battuto dalle tasche dei contribuenti. Ma che cosa succederà quando lo stesso cittadino, oggi intento a riposarsi dopo i festeggiamenti del nuovo anno, avrà ricevuto i primi bollettini postali, ossia i primi aumenti che toccheranno il suo portafoglio insieme con i già annunciati aumenti stratosferici delle Casse malati e questo mentre ormai da due anni quasi tutti gli stipendi sono rimasti al palo?

Molti i casi prospettati dalle norme introdotte in data di ieri. Sei un “aficionado” della sigaretta fatta a mano, che hai sempre considerato come una soluzione più a buon mercato ed anche come un deterrente all’abuso? Fatti tuoi: la tassa sul tabacco sciolto è stata portata a 50 franchi il chilogrammo, cioè quintuplicata. Per caso, hai smesso anche di accendere il riscaldamento in inverno? Improbabile, ed allora: dal 1° gennaio è stata triplicata la tassa sul CO2 per la nafta. Triplicata, cioè vi era un’imposizione di tre centesimi di franco su ogni litro di prodotto ed ora si è passati a nove centesimi di franco. Pensate: dopo il “flop” dell’assise mondiale sul clima a Copenhagen, i governanti di tutti gli altri Paesi che ci stanno attorno si sono guardati bene dall’aumentare le tasse sul CO2; i nostri prodi, con la scusa di aiutare Avs ed assicurazione malattia, hanno invece proseguito imperterriti a rapinarci. E non è tutto. Salti il corso di ripetizione? La tassa di esenzione sarà raddoppiata. Vuoi depositare la tua arma di ordinanza all’arsenale? Non preoccuparti: se la vorrai rivedere per il corso di ripetizione o per andare al poligono, a tue spese sarà il recupero dell’arma stessa. Ecco il senso di 396 leggi e normative e tasse diverse che, nella burocrazia federale, hanno il coraggio di chiamare “interesse della collettività”. Quando finalmente il cittadino si ribellerà a questa dittatura dei “federales”? Quando finalmente il cittadino cercherà di riappropriarsi di un po’ di libertà personale, libertà che questa burocrazia e questa politica gli hanno tolto negli ultimi decenni con la scusa del “bene comune”?


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